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Simbario nel settecento: il settecento segnò la fine della dominazione dei viceré Spagnoli.

Con il trattato di Rastadt (1714) il Regno di Napoli fu assegnato all’Imperatore d’Austria. La reazione Spagnola non si fece attendere. Durante la guerra di successione polacca, Carlo III di Spagna riconquistò l’Italia meridionale e nel 1735 prese il titolo di Re delle Due Sicilie, riconfermatogli nella pace del 1738.

La Calabria non conosceva tranquillità e pace. Ed a questo continuo movimento di eserciti stranieri, bisogna aggiungere le frequenti e funeste calamità naturali. In particolare:

tra il 1742 e il 1744: il colera;

il 1744: il terremoto;

il 1763: la carestia;

il 1783: anno del terribile sisma che cambiò il volto dell’intera Regione.

La prima forte scossa di terremoto si ebbe il 5 febbraio. Alle dieci si scatenava una pioggia torrenziale in tutto il Vibonese seguita da una prima scossa di circa 2 minuti in cui restò distrutta la Calabria Ulteriore (che comprendeva le province di Catanzaro e Reggio Calabria). La terza replica, la più lunga e violenta di tutte, avvenne verso le 20,20 del giorno 7 febbraio con moto ondulatorio e pare anche vorticoso.

Simbario subì ingenti danni con morti, rimanendo quasi totalmente distrutto.

La Calabria, ripresasi un po’ dalle rovine del terremoto, non fu insensibile ai nuovi fermenti di libertà che culminarono nella rivoluzione del 1799. Il 700 si chiude con la stella di Napoleone che brilla di luci nei cieli europei.

 

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Comune di Simbario

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